Ansia Anticipatoria
Ti è mai capitato di provare ansia prima di un evento? Di immaginarti uno scenario catastrofico? E di evitare tutte le situazioni correlate a quell’evento?
Si??
Allora probabilmente hai vissuto l’Ansia Anticipatoria
Cos’è
L’Ansia Anticipatoria è una sensazione di terrore e di disagio al solo pensiero di affrontare una situazione percepita come pericolosa o spiacevole. Questo fa si che la persona, per non provare questa spiacevole sensazione, comincerà ad evitare tutti i luoghi o le situazioni che la fanno sentire così.
Naturalmente non per tutti è così: tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo provato Ansia Anticipatoria. Ciò non vuole dire che non va bene. Questo sintomo può diventare invalidante nel momento in cui ci limita le azioni quotidiane. In questo articolo parlo quindi della forma più invalidante di Ansia Anticipatoria.
Nel mio studio seguo molte persone con questa tipologia di ansia, i casi più estremi sono arrivati a chiudersi in casa ed uscire solamente per svolgere le azioni strettamente necessarie (andare a lavoro, andare a pagare le bollette o a fare la spesa, etc..) evitando tutto ciò che in passato era fonte di svago.
“Sono 8 mesi che non vado a mangiare una pizza, eppure prima andavo tutte le settimane, mi permetteva di staccare dalla vita lavorativa. Adesso, al solo pensiero, le mie gambe cominciano a tremare e l’unica cosa che riesco a fare è sdraiarmi sul letto e portare il pensiero da un’altra parte”.
Potrai facilmente riuscire ad immaginare le grandi ripercussioni che questo ha sulla vita quotidiana. Naturalmente, essendo ‘animali sociali’, a lungo andare l’evitamento potrebbe portare anche a depressione.
La sensazione è quella di vivere costantemente in allerta, aspettando un grande pericolo, come se dovessimo proteggerci da uno scenario catastrofico. In questa maniera l’attenzione va tutta nel futuro, infatti la persona che prova ansia anticipatoria solitamente non è mai concentrata sul momento presente.
Se hai questa sensazione, probabilmente ti sarai sentito ripetere più volte “è solo nella tua testa”, “vedi che il pericolo non è reale?” “stai tranquillo, respira, e vedrai che tutto passa”, “tu pensi troppo, evita di pensare e vedrai che l’ansia passerà da sola”.
E magari hai anche cominciato a credere a tutto ciò, cominciando a chiederti cosa c’è di sbagliato in te, cominciando a sentirti diverso dagli altri. Se sto scrivendo questo articolo è proprio perché ci sono moltissime persone nella tua stessa condizione che si sentono diverse e che sono convinte che la loro condizione sia unica e non modificabile.
Sintomi
I sintomi fisici sono simili a quelli del disturbo di Ansia Generalizzato:
- tensione e dolori muscolari
- sudorazione eccessiva
- nodo alla gola
- tremori
- intorpidimento
- battito accelerato
- stanchezza e affaticamento
- mal di testa e altri disturbi psicosomatici
- mancanza di appetito
Sintomi cognitivi:
- disturbi del sonno
- difficoltà di concentrazione e di prendere decisioni
- ruminazione del pensiero
- evitamento della situazione temuta
- confusione
- perdita di speranza
- paura di perdere il controllo
- irritabilità
- sensazione di allerta continua
- preoccupazione
- isolamento sociale
Possibili cause
Le cause dell’ansia anticipatoria potrebbero essere diverse. L’aspetto comune è che è data da una sensazione che la persona conosce molto bene e che non vuole riprovare. È proprio per questo motivo che mette in atto tutte le condotte di evitamento.
Vediamo quindi a cosa potrebbe essere legata:
Ansia Anticipatoria legata agli attacchi di panico
L’Ansia Anticipatoria è uno dei sintomi principali del disturbo di Attacco di Panico. La persona che prova un attacco di panico ha sintomi talmente intensi che ha il terrore di riprovarli, quindi comincerà ad evitare tutti i posti che pensa che potrebbe succedere.
L’errore comune è proprio questo: spesso le persone pensano che un attacco di panico è scaturito da un posto frequentato.
Faccio un esempio concreto: se ho provato il primo attacco di panico guidando la macchina su un cavalcavia, probabilmente comincerò a evitare tutti i cavalcavia, a fare strade alternative. Se l’attacco di panico torna, magari smetterò di guidare. Ma l’attacco di panico provato in quel momento, nel 99% dei casi non è dato né dal cavalcavia né dal guidare la macchina, bensì da una sensazione che fa da ponte a quella situazione. Potrei attraversare un periodo dove mi sento instabile, senza radici sotto i piedi, o aver subito un lutto importante, ed ecco il collegamento.
Capisci bene che cominciare ad evitare le situazioni senza analizzare le sensazioni che stanno alla base serve solo a limitarsi.
Spesso però è proprio quello che succede: l’attacco di panico è inaspettato, violento, e porta con sé la paura di morire o di impazzire. Quindi la mente, per difenderci, ci manda dei segnali di allerta, delle sensazioni di pericolo, manifestate sotto forma di Ansia Anticipatoria.
A volte, a seguito di un attacco di panico, potrebbero arrivare, oltre le sensazioni, anche dei pensieri bloccanti, i più comuni sono (facendo sempre riferimento all’esempio della macchina):
- Cosa succede se mi ritorna un attacco di panico mentre guido?
- Cosa succede se l’attacco di panico arriva mentre sono in mezzo al traffico e non mi posso fermare?
- E se ho qualcuno in macchina con me? Che gli racconto se se ne accorge?
Questi pensieri potrebbero favorire l’Ansia Anticipatoria e di conseguenza l’evitamento di tantissime situazioni. A volte l’Ansia potrebbe essere così intensa da causare Agorafobia.
Ansia anticipatoria legata alle cognizioni negative
Pur non volendo, a volte il pensiero ci manda un’idea di noi che non corrisponde alla verità, ma siamo così certi di quel pensiero che lo facciamo nostro. Parlo di cognizioni negative che si trasformano in pensieri catastrofici, che generano ansia anticipatoria con conseguente evitamento.
Facciamo l’esempio di una persona che deve fare un discorso davanti a molta gente. Se ha una visione di sé distorta e negativa, quello che potrebbe succedere dentro lui sarà:
Sono inadeguato (cognizione negativa)
⇓
Sicuramente non riuscirò ad esprimermi in maniera corretta, mi dimenticherò mezzo discorso (pensiero catastrofico)
⇓
Ansia, sudorazione, sensazione di allerta con reazione di fuga (quando sentiamo il pericolo il corpo si attiva con tre possibili reazioni: attacco, fuga o freezing). Bisogno di scappare
⇓
Evitamento.
Tutti questi passaggi di solito avvengono con grande rapidità, spesso sono automatici e non disponibili a livello conscio. È come se scattasse in noi un ‘pilota automatico’.
Ma se non ci fermiamo a riflettere si riproporranno con frequenza, fino a trasformarsi in realtà (profezia che si auto-avvera). A quel punto siamo talmente convinti di essere inadeguati e di non farcela, che probabilmente non ce la faremo.
Ansia anticipatoria legata alla Fobia Sociale
Chi soffre di Fobia Sociale potrebbe sentire Ansia Anticipatoria prima di un evento. È sempre collegata a qualcosa che deve ancora succedere, immaginando uno scenario catastrofico. Lo stesso che bloccherà la persona e la porterà all’evitamento. I pensieri più comuni sono:
- Cosa succede se le altre persone vedono che sto arrossendo?
- Cosa succede se mi blocco e inizio a balbettare?
- E se non mi viene da dire niente che figura farò?
- A nessuno interessa cosa ho da dire.
Si intuisce facilmente che i pensieri sono legati, oltre che alla forte paura delle altre persone, a cognizioni negative e quindi una bassa stima di sé. È questo che porta all’isolamento (la convinzione che se “sono inadeguato per me stesso lo sono anche -e soprattutto- per gli altri”), alla sensazione di essere rifiutati e ad una grande solitudine interiore.
Ansia Anticipatoria legata all’Ipocondria
Quando c’è una componente ipocondriaca è molto difficile riconoscerla, perché la persona crede veramente di avere una malattia e i sintomi fisici ne danno la conferma.
Riconoscere di soffrire di ipocondria significherebbe smettere di fare visite, ma l’ipocondriaco ha estremo bisogno di ricevere conferme.
L’Ansia Anticipatoria legata a questo disturbo potrebbe presentarsi sotto forma di pensieri, oltre che di sintomi fisici. I più comuni sono:
- Non mi fido di quel dottore, potrebbe sbagliare
- Ho una malattia che non riesce a trovare nessuno
- Non faccio le analisi perché potrebbero trovarmi qualcosa di molto grave
Ansia Anticipatoria legata ad un Disturbo Post Traumatico da Stress
Chi ha subito un trauma e non è riuscito a rielaborarlo potrebbe vivere con il terrore che qualcosa di simile possa riaccadere.
L’Ansia Anticipatoria potrebbe così portare la persona ad evitare luoghi, persone, attività, sensazioni associate all’evento traumatico.
I sintomi provati sono: continua sensazione di allerta, ipervigilanza, disturbi del sonno, flashback, difficoltà di concentrazione.
Imparare a gestire l’Ansia Anticipatoria
Per superare l’Ansia Anticipatoria è consigliato rivolgersi ad un bravo Psicoterapeuta esperto della materia, che ti insegnerà le tecniche per gestire i momenti di ansia e in contemporanea ti aiuterà a comprendere a cosa è collegata per superarla definitivamente.
Nel frattempo ecco alcuni consigli utili
Familiarizza con le tecniche di rilassamento. Quando lavoro con pazienti che soffrono di forte ansia è molto difficile utilizzare queste tecniche, perché il corpo è in continuo stato di allerta e ‘non può’ permettersi di lasciarsi andare. Nonostante ciò è molto utile cominciare a imparare ad utilizzare questo potente mezzo. Il mio consiglio è quello di cominciare ad utilizzare il rilassamento quando l’ansia non è molto alta. Questo perché è una pratica che probabilmente non hai mai approfondito, non puoi pretendere di riuscirci quando l’ansia è ai massimi livelli. Quindi scegli una parte della giornata dove senti un po’ meno questa sensazione di pericolo e utilizza queste tecniche. Puoi trovare delle audio-guida su YouTube. In questo link c’è una linea guida registrata da me, scaricabile gratuitamente.
Comincia a respirare col diaframma. Anche questo esercizio va appreso in una condizione di sicurezza, se vogliamo metterlo in pratica nei momenti di forte ansia. Per approfondire clicca qui.
Pratica la meditazione. La meditazione è molto utile per prendere consapevolezza del momento presente, cosa che spesso non succede quando c’è ansia poiché la mente è sempre proiettata nel futuro. Per approfondire puoi scaricare delle audio-guida da questo link.
Pratica sport. L’esercizio fisico libera le endorfine e ci permette di dormire meglio. È bene fare attività fisica almeno tre volte alla settimana e farla diventare una sana abitudine.
…e se tutto ciò non bastasse?
EMDR e Ansia Anticipatoria
Grazie alla tecnica EMDR potrai:
- Imparare a gestire le tue cognizioni negative
- Capire da dove nasce la sensazione di ansia ed a cosa è collegata
- Comprendere nel profondo i campanelli di allarme della tua ansia
- Rielaborare eventuali eventi traumatici collegati alla sensazione di ansia
- Diventare consapevole dei conflitti inconsci e capire il secondo fine dell’evitamento
- Superare attacchi di panico e ansia invalidante
- Migliorare la qualità della vita
Per approfondire leggi l’articolo ‘cos’è la terapia EMDR’
Dott.ssa Pamela Busonero
Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21
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