Disturbo Borderline di Personalità
Chi è la Persona con Disturbo Borderline di Personalità
Il termine Borderline si riferisce ad una condizione psicologica al confine tra nevrosi e psicosi, caratterizzata da disregolazione emotiva, instabilità e discontrollo degli impulsi.
La persona che presenta un disturbo borderline prova sentimenti di rabbia, vergogna, vuoto, solitudine e paura dell’abbandono.
La rabbia è talmente forte che spesso esplode in collera, rendendo difficili le relazioni con gli altri.
Nel quadro clinico non mancano episodi di depressione, disordini alimentari, ansia, abuso di sostanze, episodi di autolesionismo e aggressività.
In un primo approccio queste persone risultano simpatiche, carismatiche e piene di vitalità, poiché possiedono una maschera efficace nel quotidiano e nelle relazioni superficiali. Quando le relazioni diventano più intime la maschera non regge, e, con il partner, si crea una triangolazione dove esso stesso è sia la vittima che il carnefice.
Una importante caratteristica del borderline è la capacità di suscitare negli altri esplosioni di rabbia e forti impulsi alla fuga, anche nei soggetti più accoglienti e comprensivi.
L’altro è visto a volte come una figura da idolatrare, altre volte come una figura da schiacciare. Spesso infatti, chi soffre di disturbo borderline, ha un pensiero polarizzato: bianco o nero, buono o cattivo, giusto o sbagliato, etc.: questo porta la persona ad avere vere e proprie tempeste emozionali difficilmente governabili, che potrebbe spingerla al suicidio o alla vendetta sui potenziali “nemici”.
Il disturbo borderline di personalità riguarda il 2% della popolazione.
Le cause possono essere molteplici, ma nella maggior parte dei casi si parla di traumi infantili: decesso di un genitore, abusi sessuali o psicologici, trascuratezza emotiva, abbandono. Raramente ha una componente ereditaria genetica.
Criteri Diagnostici nel DSM-5
Una pattern pervasivo di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e una marcata impulsività, che inizia entro la prima età adulta ed è è presente in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
- Sforzi disperati per evitare un reale o immaginario abbandono (non include i comportamenti indicati nel criterio 5).
- Un pattern di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza tra gli estremi di iper-idealizzazione e svalutazione.
- Alterazione dell’identità: immagine di sé o percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili.
- Impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto (es., spese sconsiderate, sesso promiscuo, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate,…)
- Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce suicidari, o comportamento auto-mutilante (autolesionismo, tagli su braccia e gambe, bruciature di sigaretta).
- Instabilità affettiva dovuta a una marcata reattività dell’umore (per es., episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi giorni).
- Sentimenti cronici di vuoto.
- Rabbia inappropriata, intensa, o difficoltà a controllare la rabbia (per es., frequenti accessi di ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici).
- Ideazione paranoide transitoria, associata allo stress, o gravi sintomi dissociativi.
Che bambino è stato un adulto borderline
Probabilmente la figura di attaccamento (mamma, tutor, o chi si è preso cura) è stata una persona talmente presa dalle sue angosce (traumi con la T maiuscola, lutti, abusi, etc..) che non è riuscita ad essere di riferimento per il figlio.
Potrebbe essere una figura spaventata-spaventante, con sbalzi di umore improvvisi. Di conseguenza il bambino non potrà crescere con gli strumenti sufficienti per interpretare la realtà in maniera efficace.
Con un caregiver oscillante emotivamente, anche il bambino oscillerà, crescendo con la convinzione che questi sbalzi emotivi sono normali.
Il bambino potrà vedere la madre in diversi modi nel giro di brevi periodi: fonte di conforto nei momenti piacevoli (salvatore), fonte di pericolo nei momenti di esplosioni di rabbia (persecutore), come una persona da accudire nei momenti di forte depressione (vittima).
In quest’ottica il bambino si percepirà allo stesso tempo come vittima-persecutore-salvatore. Inizialmente del genitore, per poi generalizzarsi nel mondo esterno.
Disturbo borderline di personalità nei rapporti di coppia
Il soggetto borderline ha la convinzione che non ci si possa fidare degli altri.
Quello che lo caratterizza è la forte paura dell’abbandono, che spesso lo porta a reazioni eccessive di ira e violenza.
Per difendersi da un’angoscia incolmabile tende ad idealizzare il partner e svalutarlo nell’arco di breve tempo (cosa che succede anche col terapeuta, da qui la difficoltà a lavorare con queste persone).
Le relazioni sentimentali sono molto intense quanto instabili a causa del conflitto tra il forte bisogno dell’altro e il desiderio di essere indipendente. Da qui anche la rabbia poiché il partner ha “potere” su di lui.
Vista la grande capacità di adorare l’altro, spesso si lega a persone narcisiste, le quali hanno bisogno di essere gratificate.
Una volta instaurato un rapporto potrebbe avere la sensazione di esserne soffocato, ma al primo accenno di abbandono metterà in atto condotte per evitare ciò.
Spesso succede che il partner si senta manipolato, impotente, privo di energie, con forti sensi di colpa e responsabile delle reazioni dell’altro. La triangolazione emotiva è quasi sempre predominante nel rapporto: a volte è il carnefice ed incute paura nel partner, altre volte è la vittima e suscita tenerezza.
Sintomi che caratterizzano la personalità borderline
- Sintomi dissociativi. Per reagire a situazioni stressanti e stati di disperazione il soggetto borderline potrebbe manifestare episodi di amnesia e depersonalizzazione che durano da alcuni minuti a qualche ora.
- Autolesionismo. Frequenti tentativi di suicidio, tagli nelle varie parti del corpo, contusioni potrebbero essere messi in atto nel tentativo di alleggerire l’angoscia provata o, in alcuni casi, per manipolare l’altro e farlo sentire in colpa.
- Abuso di alcool e droghe. L’uso ripetuto di queste sostanze nasce dall’esigenza di riempire un vuoto incolmabile, o come auto-terapia per placare gli sbalzi emotivi.
- Abbuffate. Anche il consumo eccessivo di cibo senza avere fame nasce da un tentativo di riempire il vuoto sentito, o come tendenza di auto-proteggersi (mangiando si forma grasso e questo potrebbe fare da cuscinetto verso il mondo esterno. Questo processo è quasi sempre inconscio).
A volte il soggetto con disturbo borderline di personalità potrebbe essere confuso con il soggetto narcisista o bipolare. Per maggiori informazioni leggere anche disturbo di personalità narcisista e disturbo bipolare.
Dott.ssa Pamela Busonero
Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21
Buongiorno, tutto questo è molto vero purtroppo e molto interessante. Ma noi, partners consapevoli di soggetti borderline non siamo preparati ad agire nella maniera corretta, se diamo amore riceviamo un muro, se lo togliamo veniamo inseguiti. Poi arrivano i periodi “equilibrati”, e poi sui cambi stagione o per una piccolezza si riparte da capo. Solo che ogni volta il carico del dolore è sempre maggiore, ma per entrambi. E la relazione perde ossigeno a causa di questa visione distorta. Io vorrei capire come sarebbe giusto comportarsi, perchè tutti mi dicono di scappare… Ma non c’è un modo corretto per ridimensionare questi attacchi alla relazione e portare la persona ad una maggiore consapevolezza?
Salve!,
Guarda ho avuto una relazione, seppur breve..come d’altronde è caratteristica (so da altre esperienze e fonti..) assai frequente con soggetti con questa patologia con una ragazza borderline ed anche io dopo un inizio di relazione iniziato con i migliori auspici… gran sintonia, ci corrispondevamo, progettualità, intimi in tutti e più puri e bei sensi, gran belle sensazioni insomma.
Alcuni giorni iniziarono le sue prime “nebbie”su di me e su di noi.
Tentando un chiarimento, secondo me poco efficace e non da potersi definire tale, mi sentii messo in una sorta di Limbo…
Ne soffrii tantissimo a tal punto che…
poiché anche io soffro invece di depressione maggiore con ansia e doc…
Ho esagerato con tranquillanti ed ipnoinducenti…
— Qui mea culpa, ok ho Sbagliato ed esagerato io. —
Però ho cercato di farle capire (Sempre) col Cuore e con la Mente tutto il mio Amore e Affetto.
Passò a casa mia e in camera mia la mattina successiva..
ovviamente ero in una sorta di trans per via di quel gesto di abuso e mi riferi postumo quando ripresi un po’ di lucidità la tentai di chiamare senza successo, rispose via msg WhatsApp che l’avevo trattata come una deficente.. (❓) Io Giuro che non ricordo Nulla‼️
Da Qui ha elevato un muro fortificato, (con Durezza, direi quasi spietata..da non riconoscerla più per la persona sensibile che avevo conosciuto..) togliendmi “l’ossigeno” , la parola e i collegamenti social.
Sono ancora “sotto” lo ammetto e molto Sofferente ma so che devo uscirne, per me ed i soggetti più fragili come me le relazioni con questo tipo di persone può essere distruttivo (consigli di medici, psicologi e qualche amico..);
Ma faccio tanta Tantissima fatica a lottare con il mio inconscio, il ricordo di Lei, quello che potevamo fare ancora assieme se..sono ancora tempestato di flashback e trigger (mi sono espresso bene Dottoressa?..).
Per non parlare che mi si è sviluppato una sorta di panico nel caso la incontrassi… > Questo non è vivere è sopravvivere nel terrore.
Altro fattore che non aiuta lavora nella pizzeria a 20 metri da casa mia!
Ha già ufficializzato una nuova relazione 10 giorni dopo la rottura con me.
Tipico anche questo dei borderline..
La mia vuole essere sia una testimonianza esperienziale, sia l’esigenza di confronto, aiuto e supporto poiché ci sto molto male ancora.
Grazie dell’attenzione e saluti a tutt|e,
Grazie Dottoressa Pamela Busonero.
Penso che mio marito che è andato via da casa abbia questo tipo di personalità. È scioccante rivedere indietro di dieci anni e scoprire che ho perso tempo a cercare di capire e cambiare e sentirmi in colpa o addirittura implorare di tornare, quando avrei dovuto insistere nell’andare da uno psicoterapeuta.
Ciao ho una figlia con il disturbo di borderline y non so proprio cosa fare per favore qualcuno mi puo aiutare
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista della sua zona. E’ molto importante parlarne con qualcuno esperto, soprattutto per capire come comportarsi con un problema così delicato. Se ha bisogno di qualche contatto o chiarimento può contattarmi in privato attraverso il modulo dei contatti. Pamela Busonero
Buongiorno, sono madre di una ragazza di 14 anni che presenta molti, se non tutti, i sitomi elencati nell’articolo.
Mi chiedevo se ciò non fosse solo dovuto all’adolescenza, o se invece mia figlia ha una personalita borderline.
Buongiorno, purtroppo senza sua figlia davanti non posso fare una diagnosi. Questi articoli sono a scopo divulgativo, se ha bisogno di una diagnosi precisa dovrà rivolgersi ad uno specialista.
Buongiorno anch’io ho una figlia di 14 con disturbo borderline ha già preso tanti psicofarmaci ma senza nessun risultato sto in attesa di un ricovero se qualcuno nel frattempo può aiutarmi ne sarei felice perché è una situazione che va avanti già da diversi anni ed è diventata insostenibile
Salve, ha già provato un percorso di psicoterapia, in aggiunta ai farmaci?
Gentile signora Emma, come va con sua figlia?
Possiamo sentirci. Ho lo stesso problema, credo.
Grazie mille
Barbara