Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta

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Il Respiro nel Training autogeno

da | Training autogeno e rilassamento

Quarto esercizio (serie dei complementari): Respiro nel training autogeno

Respiro nel training autogeno

Come in tutti gli altri esercizi si tenga sempre presente che si potrà tranquillamente interrompere la pratica in qualsiasi momento passando direttamente all’esercizio di ripresa.

La principale funzione del sistema respiratorio è quella di ossigenare il sangue e quindi di espellere l’anidride carbonica in esso formatasi in seguito alle irrorazioni degli innumerevoli organi del corpo.

Come eseguire

Lo scambio metabolico avviene in tre fasi:

  • Inspirazione, ovvero introduzione di aria ricca di ossigeno nei polmoni.
  • Una piccola pausa, che dipende da individuo a individuo e, soprattutto, dallo stato d’animo nonché dallo stato di veglia-sonno.
  • Espirazione, ovvero espulsione di anidride carbonica dai polmoni.

Va detto che, mentre nell’inspirazione viene coinvolto il sistema muscolare, in questa fase la muscolatura che interessa i polmoni (e non solo quelli) esegue passivamente tale processo, semplicemente rilasciandosi. Orientativamente si può paragonare il respiro ottenuto durante il T.A. più prossimo a quello del modello notturno che a quello diurno.

Cosa succede

Ci si accorge nel corso del presente esercizio – ma anche sin da quello dell’induzione alla calma – che la capacità polmonare migliora gradatamente e si distacca da quella del normale andamento della vita quotidiana, quando spesso si sfrutta soltanto una piccola parte dei polmoni con il risultato di portare una scarsa ossigenazione all’intero organismo.

Il Training Autogeno, infatti, è stato concepito anche per permettere la giusta irrorazione sanguigna facendo sì che i polmoni si riempiano in modo ottimale con l’aiuto del diaframma, insieme naturalmente ai muscoli toracici. L’apprendimento di un più adeguato modo di respirare non può certo risolvere i vari problemi quotidiani ma permette senza dubbio una migliore irrorazione sanguigna al nostro organismo con conseguente benessere. L’ascolto e, quindi, il controllo cosciente di una parte di tale processo non può che migliorare la vita.

Da tenere presente però che il ritmo respiratorio, durante l’esercizio, va soltanto ascoltato e mai modificato volontariamente.

Nella formulazione della frase (ripetuta 5-6 volte durante la fase di espirazione), “il mio respiro è calmo e regolare”, occorre rendersi come spettatore e cioè ascoltare passivamente il proprio “respiro che mi respira”, “il corpo che mi respira” … “mi lascio respirare”.

Dopo detta formulazione (o dette) potrete ripetere (una, due, tre volte) in qualsiasi momento, in questo esercizio ma anche in quelli successivi, “io sono perfettamente calmo”, o “io sono perfettamente calmo e rilassato”, o “io sono perfettamente calmo, tranquillo e disteso”. Si passa poi all’esercizio del “Il plesso solare”.

Nel caso si voglia portare a termine l’attuale esercizio, e non proseguire con il T.A., occorre passare a quello di ripresa.

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Dott.ssa Pamela Busonero

Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21

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