Narcisismo sano o patologico?
Come riconoscere un narcisista sano da uno patologico?
Una certa dose di amor proprio non è solo normale, è indispensabile.
Comprendere quando questo amor proprio diventa “narcisismo patologico” non è assolutamente facile: in primo luogo perché alcuni comportamenti potrebbero risultare patologici per alcuni individui e sani per altri.
Prendiamo l’esempio di una ragazza adolescente che passa molto tempo davanti ad uno specchio per aggiustarsi i capelli: tenderemo a giudicare tale comportamento come vanità in linea con l’età.
Mettiamo il caso adesso di un quarantenne che adotti lo stesso meccanismo: vediamo che il nostro giudizio cambierà all’istante. In questo esempio si capisce come non si possa parlare di narcisismo in termini assoluti, ma bisogna guardare sempre chi abbiamo davanti.
In secondo luogo noi viviamo in una cultura dove l’immagine e l’apparire sono considerati al primo posto.
I media propongono come valori per eccellenza la bellezza, il denaro, il successo ed il potere. I chirurghi plastici navigano nell’oro. I social network prendono il sopravvento e le persone sono portate a dare risalto alla propria immagine tramite selfie, finzione, beni materiali e tanto altro. In tutto questo si è persa la vera essenza, i valori.
Gabbard, già nel 1995, sostiene che “è spesso problematico determinare quali tratti indichino un disturbo di personalità narcisistico e quali tratti siano dei semplici adattamenti culturali”.
Quindi, considerando l’età, la cultura e altre differenze, cosa contraddistingue un narcisismo sano da uno patologico?
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Mancanza di empatia
La persona narcisista non riesce a capire cosa prova la persona che ha davanti, per una incapacità iniziale a riconoscere i propri sentimenti. Cerca conforto ma non è in grado di darne. Il suo dolore è unico.
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Comportamenti manipolativi
Manca di empatia ma conosce i lati deboli di chi ha davanti, in questa maniera riesce ad ottenere tutto quello che vuole.
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Attaccamento alla propria immagine
Molti narcisisti provano piacere nel fare azioni grandiose che impressionino gli altri. Il fine è farsi ammirare, venerare da ogni punto di vista: sociale, professionale, sessuale, religioso, culturale, etc.
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Relazioni superficiali
È quasi impossibile conversare con un narcisista perché la conversazione, la maggior parte delle volte, è unidirezionale. È come ascoltare un soliloquio, di conseguenza sarà molto difficile avere una relazione più profonda.
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Disprezzo verso gli altri
Sono sempre gli altri che sbagliano, non si mette mai in discussione.
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Attenzione cercata attraverso emozioni negative
Quando un individuo si relaziona con un narcisista patologico spesso sente emozioni negative (a volte potrebbe non capire da dove nascono), come senso di colpa e impotenza. La persona avrà come la sensazione di essere sempre dalla parte del torto.
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Invidia
Spesso prova invidia e crede che gli altri lo invidino.
Si veda anche l’articolo correlato: Disturbo di personalità narcisista
Dott.ssa Pamela Busonero
Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21
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