Perché ti leghi a chi ti fa soffrire
Perché ti leghi a chi ti fa soffrire e allontani chi ti vuole bene
Questo è un articolo che non tutti capiranno…
…ma sento l’esigenza di scriverlo, perché è ciò che molte persone in terapia mi raccontano. A volte, ci troviamo intrappolati in un comportamento che sembra autolesionista: allontaniamo chi ci vuole bene e ci circondiamo di persone che ci trattano male.
Ma perché succede?
Se ti sei mai chiesto perché, nonostante tutti i consigli ricevuti, continui a scegliere le persone sbagliate, forse questo articolo potrà darti qualche risposta.
La radice del problema: l’immagine negativa di te stesso
Per capire perché respingi chi ti tratta bene e finisci per attirare persone che ti fanno soffrire, dobbiamo partire da un concetto fondamentale: l’immagine che hai di te stesso. Se la tua autostima è bassa e pensi di non meritare affetto e rispetto, quando qualcuno ti tratta con gentilezza e ti apprezza, non ci credi.
È come se le parole gentili e i gesti affettuosi degli altri fossero in contrasto con quello che pensi di te.
Ad esempio, se da piccolo ti hanno fatto sentire che non eri mai abbastanza, che dovevi fare di più per essere amato, crescendo potresti interiorizzare questa idea. E così, ogni volta che qualcuno ti dice “sei importante per me” o “ti voglio bene così come sei“, senti un forte senso di disagio. Non sei abituato a sentirti dire cose positive, e finisci per pensare che quella persona stia mentendo, che vuole qualcosa in cambio, o che comunque prima o poi ti deluderà. È un po’ come se ci fosse una voce nella tua testa che ripete: “Non può essere vero, non merito queste attenzioni.”
Perché scegliamo chi ci svaluta?
Se dentro di te hai questa convinzione negativa, è più facile che tu finisca per circondarti di persone che la confermano, anche se razionalmente non vorresti.
Magari è un fidanzato che ti tratta male, o un amico che ti critica continuamente. Per quanto possa sembrare assurdo, queste persone ti danno una sorta di “conferma” di quello che già pensi di te stesso: che non sei abbastanza.
Immagina di essere in una stanza buia e di conoscere solo quella. Se qualcuno aprisse improvvisamente una finestra e lasciasse entrare la luce, potresti sentirti disorientato e volerla richiudere. Non perché la luce sia brutta, ma perché la tua sicurezza è nella stanza buia: è quello a cui sei abituato. Allo stesso modo, una persona che ti fa sentire sbagliato o insufficiente potrebbe sembrarti più “credibile” rispetto a chi ti apprezza e ti valorizza.
Il circolo vizioso delle relazioni tossiche
Questa dinamica è ciò che alimenta il circolo vizioso delle relazioni tossiche.
Funziona così: incontri qualcuno che ti critica (anche se all’inizio non è così), che non ti apprezza, che non riconosce i tuoi bisogni. Tu, dentro di te, senti che in qualche modo ha ragione, perché riflette quella stessa immagine negativa che hai di te stesso. E allora ti leghi sempre di più a quella persona, sperando, forse, di dimostrare a te stesso che puoi essere amato, anche se nel profondo non ci credi davvero.
La verità è che, più questa persona ti svaluta, più ti sembra di essere “visto” davvero. È come se il suo disprezzo fosse più autentico delle parole gentili di qualcuno che invece ti accetta per quello che sei.
È un paradosso crudele: ti aggrappi a chi ti ferisce, perché in qualche modo pensi che sia l’unico che veda davvero la tua “vera” essenza.
Gli effetti devastanti sulla tua autostima
Quando questo meccanismo si ripete più volte, diventa sempre più difficile uscirne. Ogni relazione tossica che vivi rafforza la tua convinzione di non essere abbastanza, creando una ferita sempre più profonda. Diventi così abituato a essere trattato male, che quando qualcuno ti tratta con rispetto e amore, senti di non meritarlo, o che stanno mentendo. E allora finisci per allontanarlo, magari inconsapevolmente, con comportamenti che spingono via l’altro.
Può succedere, ad esempio, che inizi a mettere alla prova chi ti vuole bene, cercando continuamente conferme. Oppure che tu lo accusi di non essere sincero, perché non riesci a credere che davvero qualcuno possa volerti bene senza un secondo fine. Tutto questo non fa altro che allontanare quella persona, confermandoti ancora una volta che “avevi ragione a non fidarti”.
Esempi pratici: come si manifesta nella vita di tutti i giorni
Pensiamo a due scenari.
Nel primo, hai un amico che ti incoraggia e ti sostiene ogni volta che sei giù. Lui ti dice che sei capace, che puoi farcela, ma tu pensi che stia solo cercando di farti piacere, che lo dice solamente perché ti vuole bene. Inizi a ignorare i suoi messaggi, a rispondere freddamente, e pian piano lui si allontana. Tu pensi: “Vedi? Anche lui mi ha abbandonato. Avevo ragione a non credergli.”
Nel secondo scenario, incontri una persona che ti fa sentire sempre in difetto, che ti critica per ogni piccola cosa. Ogni volta che provi a spiegare come ti senti, lui ti fa sentire esagerato, come se le tue emozioni non fossero importanti. Ma tu continui a cercare il suo affetto, perché senti che devi “guadagnarti” il suo rispetto, come se fosse una sfida da vincere. Quando ti concede un po’ di attenzione, per te è come un premio prezioso, perché conferma quella lotta interna che stai vivendo.
Uscire da questa dinamica: un percorso difficile ma possibile
La buona notizia è che, se ti riconosci in queste parole, puoi cambiare.
Il primo passo è prendere consapevolezza del problema: ammettere a te stesso che la tua visione di te stesso potrebbe essere distorta. Nessuno di noi nasce sentendosi sbagliato; queste convinzioni si formano nel tempo, attraverso esperienze, relazioni, e i messaggi che abbiamo ricevuto dagli altri.
Il secondo passo è lavorare sulla tua autostima. Questo può significare imparare a riconoscere e accettare i complimenti senza sentirti a disagio, a distinguere chi ti tratta bene per amore da chi lo fa per manipolarti, e soprattutto a perdonarti per tutte le volte in cui hai permesso a qualcuno di ferirti.
Come posso aiutarti
Il percorso di guarigione non è mai facile, ma non devi farlo da solo.
Ho aiutato centinaia di persone a uscire da queste dinamiche, a riscoprire il loro valore e a scegliere relazioni più sane.
Se senti che queste parole ti toccano e che anche tu vorresti cambiare questo schema nella tua vita, possiamo lavorarci insieme.
Dott.ssa Pamela Busonero
Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21
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