Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta

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Quando la vergogna prende il sopravvento

da | Dic 12, 2018 | Gestire le emozioni | 1 commento

Cos’è la vergogna

La vergogna è un’emozione secondaria (sono considerate secondarie le emozioni che non sono presenti al momento della nascita) con valenza negativa, è molto legata all’ambiente culturale in cui viviamo e la manifestazione estrema può causare forte disagio alla persona che la sta provando, producendo un impatto significativo sul benessere psicologico.

Essa è un’emozione sociale, quindi associata alla paura di generare giudizi negativi sugli altri, spesso visti come “superiori”.

Anche se è un’emozione universale e quindi impossibile da evitare, quando è di forte intensità può essere molto dolorosa e può portare ad uno stato di profonda sofferenza.

Quando proviamo questa emozione ci sentiamo inferiori, giudicati, criticati e diversi da come vorremmo essere.
Oltre a ciò, se è presente anche una bassa autostima, la vergogna può causare un ulteriore crollo della propria persona.

Per difendersi da ciò l’individuo che prova vergogna è portato ad evitare tutto ciò che potrebbe causare questa emozione.

Quando ci vergogniamo?

Solitamente la vergogna nasce dalla paura di fare brutte figure o dal dispiacere di averle già fatte.

Quando ci vergogniamo infatti siamo preoccupati di non riuscire a dare agli altri (ed a noi stessi) una buona immagine di noi. Quindi tutte le volte che pensiamo di non essere in grado di mantenere ad un livello adeguato l’immagine sociale e l’autostima, noi proviamo vergogna. È per non doverci vergognare che spesso decidiamo cosa fare e cosa evitare di fare.

In quest’ottica la vergogna può diventare veramente eccessiva e difficilmente controllabile.

Questo accade quando la persona giudica se stessa come sbagliata, imperfetta o brutta, favorendo un senso di inferiorità e di impotenza. Anche solo l’idea di non riuscire a fare una cosa o fare una brutta figura riconfermerebbe la convinzione di non andare bene: sarebbe un fallimento troppo grande da sopportare.

La vergogna è un sentimento molto soggettivo (come, del resto, tutte le emozioni!), ognuno di noi ha delle aree in cui è più vulnerabile.

Una persona può vergognarsi di uscire di casa con i pantaloni sporchi e un’altra no. Qualcuno potrebbe vergognarsi di perdere una gara, un altro potrebbe vergognarsi semplicemente di camminare per strada in mezzo ad una folla. Questo dipende sempre dall’immagine che vogliamo dimostrare a noi stessi e agli altri (o all’immagine che la società, i genitori, gli amici, ci hanno imposto). Quindi proveremo vergogna ad uscire di casa con i pantaloni sporchi solamente se riterremo importante essere giudicati persone pulite. Inoltre ci si può vergognare davanti ad alcune persone e non con tutti.

Centrale resta comunque il giudizio dell’altro, probabilmente per le esperienze precoci di vissuti emotivi.

Sensazioni

Quando proviamo vergogna percepiamo:

  • un senso di nudità sgradevole, di diventare trasparenti, di rimpicciolimento;
  • la sensazione di essere disapprovati dagli altri;
  • un senso di paralisi, irrigidimento;
  • il conseguente desiderio di sparire, di nascondersi.

Reazioni

La vergogna è un’emozione e come tale fa parte della condizione umana.

Il problema arriva quando proviamo vergogna per gran parte della giornata e non riusciamo a gestirla. Questo può portare un forte stress a livello emotivo.

Sul piano espressivo sono due le reazioni della vergogna: arrossire e tenere la testa bassa.

Sono entrambi comportamenti involontari che hanno lo scopo di limitare l’interazione con l’altro. Questi sono evidenti segnali che indicano sottomissione, con l’obiettivo inconscio di chi si vergogna di chiedere comprensione negli altri.

Sul piano comportamentale sono diversi i modi in cui si potrebbe reagire, alcuni sono:

  • fare finta di niente: a volte il negare di provare vergogna ci rende apparentemente insensibili a questa emozione;
  • ridere: superficialmente una persona che ride può apparire sicura di sé, autoironica, divertente. Quando però c’è di mezzo la vergogna il riso è usato come meccanismo di difesa per fuggire da quell’emozione e dalle conseguenti sensazioni fastidiose.

Come superare la vergogna

  • Ammetti a te stesso di provare vergogna e fai ugualmente quella cosa che ti genera imbarazzo, avendo la consapevolezza di provare quella emozione.
  • Cerca di capire la sensazione che provi quando ti vergogni e ascoltati.
  • Trova l’origine della tua vergogna. Per fare ciò ti propongo un piccolo esercizio. Prendi carta e penna e inizia scrivendo una cosa che ti suscita vergogna. Adesso rispondi (sempre scrivendo) a queste domande: Perché ti vergogni? Cosa pensi che gli altri potrebbero pensare di te? È una cosa a cui credi? Cosa pensi che potrebbe succedere se ciò che pensano gli altri sia vero? Se qualcuno ti raccontasse di aver fatto la stessa cosa, avresti lo stesso giudizio? Poi rileggi ciò e hai scritto e ascolta che effetto ti fa.
  • Parlane con qualcuno di cui ti fidi. Raccontare le storie di vergogna aiuta a ridimensionare e comprendere le nostre azioni e le nostre reazioni.
  • Chiedi aiuto. Se questo non ti basta rivolgiti ad uno psicoterapeuta della tua zona: gestire questa emozione è possibile!

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Dott.ssa Pamela Busonero

Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21

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