Sindrome della Stanchezza Cronica
Sindrome della Stanchezza Cronica: cos’è
La sindrome della stanchezza cronica è caratterizzata da un acuto senso di affaticamento sia fisico che mentale.
Chi ne soffre non sta meglio dopo un lungo riposo, e non dipende né da problemi di salute, né da disturbi del sonno, né da attività fisica molto intensa. La fatica arriva anche dopo il minimo sforzo.
Questa sindrome può colpire chiunque, ma la fascia più colpita è quella tra i 40 e i 50 anni.
A volte capita di essere affaticati dopo aver fatto degli sforzi, ma nella normalità dei casi questa stanchezza passa dopo il dovuto recupero. In questo caso non si parla di stanchezza cronica, ma di stanchezza acuta.
Diventa cronica quando è percepita dal soggetto come sproporzionata rispetto al grado di esercizio fisico o attività mentale svolta e perdura nel corso del tempo.
Sintomi
- Deficit di memoria e concentrazione
- Dolori muscolari
- Frequente mal di gola
- Debolezza
- Tensione
- Febbre bassa ma continua
- Linfonodi ingrossati
- Intensi mal di testa
- Dolore alle articolazioni
- Sonno non ristoratore
- Difficoltà di memoria e di concentrazione
- Difficoltà cognitive
- Stanchezza intensa e prolungata, anche dopo che sono trascorse più di 24 ore dall’ultimo sforzo fisico o mentale
- Oscillazione dell’umore
- Irritabilità
- Sonno disturbato
La Sindrome da affaticamento cronico porta con se gravi conseguenze sulla sfera sociale, lavorativa, familiare, relazionale.
Cause
I ricercatori non sono ancora riusciti a trovare le precise cause della sindrome da stanchezza cronica. Le ipotesi finora prese in considerazione sono:
- Difetti del sistema immunitario
- Cambiamenti ormonali
- Infezioni di tipo virale. Alcune persone con stanchezza cronica hanno sofferto in precedenza di alcune malattie virali (mononucleosi, herpesvirus umano, etc..)
- Problemi di natura psicologica. Diverse persone hanno vissuto, prima del disturbo, periodi molto stressanti o traumatici.
Possibile lettura in chiave psicosomatica della sindrome da stanchezza cronica
Quando il soggetto ha la sensazione di affaticamento dovuto a stanchezza cronica è sempre bene, per prima cosa, verificare la presenza di malattie di tipo organico (anemia, diabete, ipotiroidismo, epatite, tumori) ed indagare sulla qualità del sonno (insonnia, risvegli notturni, etc..).
Escluse queste, potrebbe essere un sintomo legato allo stress, all’ansia, alla depressione o disturbi dell’alimentazione.
La natura psicosomatica di questa sindrome potrebbe indicarci il bisogno di fermarsi o di cambiare ritmo. Tale sensazione di affaticamento ci potrebbe far notare che c’è uno squilibrio tra l’energia consumata (lavoro, doveri, pressioni esterne) e la ricarica (momenti rilassanti, passioni, tempo per noi stessi).
Altre volte si innesca quando non ci prendiamo il tempo sufficiente per una convalescenza a seguito di una malattia più o meno grave.
Alcune volte potrebbe essere il primo sintomo di una depressione (espressione di apatia, delusione, mancanza di entusiasmo, disillusione).
Una particolare condizione di stanchezza cronica è legata anche alla sindrome del burn-out, tipica di persone che svolgono professioni di aiuto (medici, psicologi, infermieri, operatori, etc..).
Potrebbero però esserci alcune situazioni dove non si riconosce nulla di tutto ciò, e quindi va capito più profondamente cosa è successo nel periodo precedente all’esordio di tale sindrome.
Consigli
- L’espressione della sindrome da stanchezza cronica ci permette di notare che le risorse energetiche stanno finendo. “Resistere”, continuare la vita di sempre, servirà solamente ad acutizzare il sintomo.
- Se è impossibile staccare per un periodo dall’attività “stancante” bisogna prendere in considerazione almeno una riduzione degli impegni.
- Sarebbe utile fermarsi e comprendere quali siano i nostri bisogni reali. Tale disturbo, se trascurato, potrebbe portare patologie più gravi sia psichiche (depressione, attacchi di panico, insonnia, etc..) che fisiche (calo delle difese immunitarie, etc..).
- È utile anche un rinforzo con integratori naturali e ricostituenti (suggeriti da un professionista del settore).
- Fare attività fisica. Se si sente molto la stanchezza, procedere molto lentamente, ma con costanza (almeno 3 volte a settimana).
- Evitare situazioni particolarmente stressanti
- Ridurre al minimo bevande alcoliche e caffè
- Evitare zuccheri e dolcificanti artificiali
- Mangiare leggero
- Andare sempre a letto alla stessa ora
Dott.ssa Pamela Busonero
Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21
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