Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta

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Testimonianze di vittima di abuso narcisistico

da | Nov 8, 2021 | articoli | 1 commento

Testimonianze vittima di abuso narcisistico

In questo articolo sono racchiuse alcune testimonianze di persone che hanno subito un abuso psicologico. Per ragioni di privacy, i nomi sono di fantasia.

Se anche tu vuoi contribuire alle ‘Testimonianze di Vittima di abuso narcisistico’  manda una mail dal form che troverai sotto.

Diana

Io purtroppo sto vivendo tutto questo con mio marito.

Io lo definisco una persona molto disturbata, ma molto subdola di cui mi sono accorta dopo 7 anni di matrimonio. Ho provato in vari modi di farglielo notare ma non ha capito niente e la manipolazione emotiva continua.

Per esempio, in questo periodo mi dice frasi del tipo “questa cosa non va bene, una volta non avresti fatto questo” ma questo è secondo lui, non è che c’è qualcosa che non va in me…è solo una strategia per riportarmi allo stato di prima, quando stavo male e mi sentivo in colpa.

Tutto questo a lui andava bene perché gli serviva.

Il mio malessere interiore era una cosa che dovevo capire, e ci è voluto un po’, ma poi ho capito che non sono io il problema anche se lui continua a ripetermi che le cose vanno male per colpa mia.

Adesso è frustrato e cerca strategie per riportarmi dov’ero, ma lo schema è lo stesso.

Un’altra strategia che usa è la campagna diffamatoria con alcuni parenti, perché non tutti li vanno dietro. Sono tipo le scimmie volanti.

Essendo consapevole dei suoi schemi e meccanismi manipolativi, adesso riesco ad affrontare e convivere con questa situazione e anche a difendermi, essendo sicura che non cambierà mai.

Volevo ringraziare per gli articoli che postate che mi hanno aiutato a svegliarmi e mettermi in discussione e cambiare direzione. Ho letto e meditato molto sull’argomento grazie agli articoli che postate.

Sole 

L’avevo incontrato anni fa, fa parte delle forze dell’ordine ed ero scappata a gambe levate.

L’ho rincontrato a distanza di tempo e ho deciso di dargli e darmi un occasione, faccio fatica ad aprirmi con gli uomini ma con lui tutto sembrava così semplice.. era così divertente, dolce carino..

Ho iniziato ad avere ansia poco dopo, voleva vedermi sempre. Dovevo organizzarmi in base ai suoi turni e stare sempre con lui quando non lavorava, odiava le persone che mi circondavano, gli ho raccontato i miei segreti più intimi e le peggior paure..

Beh ha fatto tutto ciò che non avrei mai voluto, una sera si è ubriacato e mi ha tirato una sberla perché io lo facevo soffrire.. e lui sapeva quando odio l alcol per via di arretrati di mio papà. Gli chiedevo di smetterla e la sua risposta era stata ‘io non sono tuo padre’.

Bene, da quella sera non sono stata più io, ci vedevamo da pochissimo e mi parlava di figli, di convivenza, diceva di amarmi da sempre, che ero la donna che voleva sposare, aveva anche deciso quando me l’avrebbe chiesto..ma dentro di me qualcosa non tornava.

Abbiamo anche vissuto insieme e poi da un giorno all’altro il gelo totale: non mi toccava più, non mi parlava, faceva tardi a lavoro e anche sessualmente parlando ha fatto una cosa pur sapendo che io non volevo.

Ma ormai lui per me era il mio mondo, senza di lui non ero nessuno.

Mi ha lasciata di notte ed è anche riuscito a dormire con me accanto, sereno come un bambino mentre io ero disperata. E il giorno dopo è andato via dicendo che era tutta colpa mia, del mio carattere e della mia voglia di mantenere una vita sociale oltre a lui.

Per il lavoro che svolge continuava a venire fuori casa mia e io ho iniziato ad avere paura di lui, sono andata in terapia perché ero uno straccio, sapevo chi era ma mi mancava l’idea dell’uomo meraviglioso che era stato all’inizio.

Ora è finita da 9 mesi ed è da un mese che inizio a stare meglio, ho perso sei chili e la voglia di tutto per troppo tempo .. 

Ringrazio i libri che ho letto e la mia psicologa se oggi mi guardo allo specchio e inizio a ritrovarmi.. ho pianto un po’ scrivendo, so di non essere guarita del tutto.

Ma queste persone ti insegnano una forte lezione nella vita. Sono vicina a tutti coloro che come me si sono annullate … vi ritroverete e sarete saremo più forti di prima .

Elisa

Ho fatto l’amante per due anni e mezzo. Lui prometteva di lasciare la sua compagna e all’inizio lo faceva: lei andava via di casa e stavamo insieme, poi però dopo qualche giorno lei mi scriveva che lui la cercherà, lo pregava di tornare perché amava me ma lei era la sua quotidianità. Io mi facevo da parte, cercavo di dimenticarlo, ma dopo qualche tempo tornava a cercare anche me dicendomi che aveva fatto una cavolata che era me che voleva… insomma per 2 anni e mezzo e ancora oggi lui cerca entrambe appena ci perde…

L’unica differenza?

A me dice di amarmi e che ha paura perché ho un figlio, a lei dice che le vuole bene e che in lei vede la sua quotidianità….

Gaia

Dopo due anni, col sorgere dei primi sintomi del terzo livello (sintomi di chi sta subendo manipolazione) ho rialzato la testa, perché la stanchezza psico-fisica è talmente forte che abbandono questa storia malata per sfinimento.
Mi arrendo.

Non so lui cosa pensa di aver vinto, ma ok, ha vinto.

Basta.

Se è contento così, buon per lui. Per me conta solo tornare ad essere quella del 2019: felice, leggera e spensierata.
Il percorso di recupero è lento ma va sempre meglio. Non vedo l’ora di tornare in cima alla vetta.

Maria Grazia

La consapevolezza ferisce più della violenza.

Giorgia

Sono stata anch’io vittima di un narcisista per 8 anni fino ad un mese fa, bruciando gli anni che dovevano essere i più belli della mia vita (ho 28 anni).

Più leggo articoli più me ne rendo conto, ed è incredibile che non ci sia un’educazione a priori per le donne nel far capire loro che esistono uomini simili!

L’articolo è molto interessante ed è uno dei pochi che parla dell’altra faccia della medaglia di un rapporto con un narcisista, non sempre di lui.

Mi ha incuriosito e spaventato allo stesso tempo questa parte: “L’aspetto più drammatico sta nel rendersi conto di essere dipendente non delle attenzioni del narcisista, ma delle attenzioni che essa stessa le ha dato” questo l’ho capito proprio ora!

É totalmente vero. Spero solo che le vittime ideali di persone tali non siano individui che si sentono realizzati solo nel dare e investire nell’altro, perché si ricadrà nella stessa trappola.

Priscilla

Ho appena letto l’articolo ‘nella mente di Cristina‘ mi sono ritrovata in molti aspetti ed è doloroso prenderne coscienza.

Io mi sono accorta di questa situazione di essere vittima di narcisista solo da poco anche se la porto avanti da anni.

E forse con più di una persona mi è successo.

Mi chiedo come mai non me ne sono accorta prima e non ho avuto la forza di prendermi cura di me e tuttora vacillo.

Ho sempre avuto bassa autostima e credo di attaccarmi alle relazioni per avere una sicurezza che da sola non ho o credo di non avere.

Da un lato mi consola sapere che non sono l’unica a vivere queste situazioni, dall’altro mi dispiace per tutte le donne che non si sanno amare abbastanza.

La mia situazione ha molte sfaccettature, io riconosco le mie imperfezioni e le mie mancanze, ma l’altro anche se dice di riconoscere le sue, secondo me, crede ancora in fondo di essere migliore di me, tanto che dice di non avere bisogno come me di andare in terapia perché ha già provato e non gli è servito, perché lui è superiore alla media e quindi i terapeuti non lo comprendono.

Dice di essere molto empatico, vive le emozioni amplificate e se io gli tocco qualche punto debole sbotta.

Dice che sono io a dover cambiare perché lui ha fatto x y z ed ha più esperienza di me in tutto, che sono io a stare male e ad essere depressa perché non ho mai fatto nulla di buono nella vita, che sono sola (lui mi ha fatta allontanare dalle uniche persone che avevo vicine dicendomi e convincendomi che erano brutte persone) e che lui è qui per aiutarmi a migliorarmi, che vede la luce che ho dentro ma non so tirarla fuori.

Questi e altri lavaggi mentali.

Io che mi attacco alle situazioni materiali pensando che effettivamente senza di lui sarei sola.

Nonostante mi abbia anche sfruttata economicamente, mi usa a suo beneficio chiaramente senza accorgersene.

Riconosco ora con una mente più limpida le dinamiche malate, da entrambi i lati.

E penso chissà quante altre come me, non se ne sono ancora rese conto. Sono forte, voglio amarmi, non sono sola.

Tanya

Ciao, mi ritrovo per l’ennesima volta a leggere articoli di questo tipo rendendomi sempre più conto che purtroppo sono in una situazione veramente difficile.

Ho 36 anni da quasi quattro ho una storia con il mio capo che ha 20 anni in più di me.

Persona molto difficile con storie molto burrascose alle spalle, persona che mi risucchia le energie giorno per giorno, più di una volta mi ha alzato le mani (ha una causa in corso con la sua ex per lo stesso motivo). Persona con la quale alterno momenti di altissima felicità e bassissima tristezza.

Viviamo insieme, ovviamente dovuto ai nostri continui litigi sfociati in violenza fisica, ma ancor di più in violenza verbale molto forte.

Fortunatamente ho mantenuto la mia casa ma è occupata per i prossimi tre mesi.

Domani inizieremo un altro lockdown e l’unica cosa che ho certa è che non voglio stare più qui in casa con lui, ma non ho neanche le possibilità di andare da un’altra parte per i prossimi tre mesi.

Mi sento svuotata, ferita e soprattutto arrabbiata con me stessa. Sono sempre stata una persona sicura e mi fa molta rabbia guardarmi allo specchio e vedere come ho permesso a questa persona di “svuotarmi”.
Provo tristezza assoluta.

Tatiana

Cara Dottoressa,

potrei scrivere un libro sulla manipolazione da parte di mio marito.
All’inizio mi sembrava solo il classico stron…, poi mi sono resa conto, pian piano, che dietro c’era molto di più.

Mi sembrava, MI SEMBRA pazzo, assurde le sue argomentazioni, irritante…

Purtroppo non posso lasciarlo, perché abbiamo una figlia di 3 anni e so già che io mi libererei, ma metterei mia figlia nelle mani di un demonio.

La ringrazio per tutto

Antonio

Buongiorno,
credo di aver sposato una potenziale narcisista ma ovviamente non ne sono sicuro. Da quanto ho letto gli atteggiamenti da lei descritti risultano essere compatibili con quelle di mia moglie.

A parte lo sminuire continuamente la mia persona ed insultarmi, non mi lascia mai spazio per esprimere il mio pensiero e quando raramente lo ascolta ovviamente lo critica pesantemente.

Inoltre ha un grosso problema con l’alcool, non beve tutti i giorni ma quando lo fa non smette fino a che proprio non ce la fa più e diventa molto aggressiva sia verbalmente ed in rari casi anche con le azioni.

Adesso stiamo vivendo da una settimana la classica situazione di silenzio irreale, un po’ perché io in questo momento non voglio svegliare il can che dorme ed un po’ perché ho paura della sua reazione.

Marilena

Buonasera, convivo da 3 anni con il mio compagno. All’inizio andava tutto bene ma poi ha cominciato a rimembrare il mio passato con storie vecchie e le liti ci sono ogni due giorni, ha molti sbalzi di umore e quando è così diventa offensivo e si isola, ripete sempre le stesse cose del passato.

Ora sono da mia madre, un giorno mi dice ‘basta è finita ho sbagliato tutto con te non mi scrivere né chiamare addio’, il giorno dopo mi chiama ‘scusa ma non volevo dirti queste cose’.

Se non gli rispondo subito o non lo chiamo diventa sospettoso, si arrabbia se non lo cerco, che devo fare?

Lui non può più vedere mio figlio per una risposta sbagliata. Lo critica in continuazione e dice cose brutte mentre le sue figlie sono perfette.

Anita

Buongiorno, mi sono fatta manipolare da un uomo virtualmente.

So che sembrerà assurdo ma è così, è arrivato in un momento difficile della mia vita: stavo decidendo per la separazione ed avevo anche perso il lavoro.

Lui è arrivato con tutte le caratteristiche che ho sempre cercato: protezione, sicurezza, determinazione.

Mi sono fatta coinvolgere in modo totale mentalmente spesso facendo cose che mi vergogno da morire, come mi vergogno a dire che a 46 anni mi sono fatta plagiare nel virtuale.

Ho avuto la forza di andare avanti con le mie scelte, mi sono separata, ho ripreso in mano la mia vita e quella di mia figlia, ma lui è sempre lì, al telefono, con messaggi e promesse da mare a cui io continuo a credere ogni volta.

Giura amore eterno, mi chiede di lasciare la mia regione per andare a vivere a casa sua con mia figlia.

Ma in tutto questo abbiamo avuto solo contatti telefonici o videochiamate, in due anni non ci siamo mai incontrati di persona. Ogni volta erano scuse, sparizioni, lavoro, e nonostante mi renda conto che tutto questo è falso non riesco a fare a meno di sentirlo e cercarlo.

Vorrei avere la bacchetta magica per togliermi questa ossessione dalla testa, la determinazione di dire basta mi hai ferita, illusa, umiliata.

Mi hai fatto fare cose schifose e volevi che le facessi fare anche a mia figlia, e con determinazione ti ho fermato a questa richiesta, e in risposta sono iniziati i tuoi silenzi, il modificare le parole che ti venivano dette dando la colpa a me per tutto.

Spero di uscire da questo tunnel.

Ale

Sono molti anni ormai che sono legata a questa persona, ma quel sentore negativo ed i suoi vari atteggiamenti incredibili mi hanno portato ad informarmi e dopo varie ricerche su internet ho trovato la sua patologia narcisistica.

Coincidevano molte cose ed ho cominciato a distaccarmi da lui, a metterlo alla prova e la mia delusione cresceva esponenzialmente, i pezzi di puzzle si componevano e dopo le mie ennesime richieste di rispetto e considerazione lui se ne è andato.

Dopo qualche giorno, avrebbe voluto tornare come se non fosse successo nulla ma, non avendoglielo permesso per averlo fatto altre volte, ha cominciato con le ripicche da immaturo.

Dopo un mese e le tante volte di un nostro allontanamento, ma stavolta con la consapevolezza che non potrò mai cambiarlo, mi ritrovo a stare ancora male e da qui ho capito che questi miei disturbi sono proprio caratteristici della NAS.
Purtroppo non è un bel periodo, sono senza lavoro e per la pandemia non posso nemmeno partire alla ricerca per allontanarmi un po’.

Farò di tutto per uscirne fuori, per me, per mia figlia soprattutto ma stare a casa non mi aiuta.

Quando potrò partirò per cercare lavoro altrove, lontano da qui per ricominciare.

Ho eliminato i miei account social ma ancora qualche contatto c’è… piano piano eliminerò anche quello! Ci vuole tanta forza … Vogliamoci più bene e ritroviamo noi stessi

Walter

Buongiorno, ho 52 anni a sono in via di separazione giudiziale con mia moglie, questo è il secondo matrimonio.

Il primo senza figli è durato 9 anni, ero molto giovane e sicuramente c’era qualcosa di tratti narcisisti anche li, difatti ci volle tempo per ricostruirsi, ma all’epoca poco mi informai sul narcisismo.

Il secondo con un figlio di 11 anni lo sto vivendo ora con questa separazione giudiziale, mia moglie è una persona con grossi disturbi di personalità, ora non so bene se sia narcisismo sociopatia o bipolarismo.

Dico questo perché ha anche gravi problemi di alcol e quindi direi che con il tempo siamo finiti in una relazione tossica e molto malata. Lei ha una figlia di 21 anni, e con lei abbiamo appurato queste grosse problematiche, per farla breve, fortunatamente con i referti di abuso cronico di alcol e altre situazioni accadute sto chiedendo l’affido di mio figlio.

Ho vissuto dodici anni con questa persona e solo oggi mi sto rendendo conto del male psicologico che mi ha procurato, ne esco a pezzi ma sono sicuro che finalmente aver accettato la realtà e vedere un futuro fuori dalla sua presenza non può che farmi essere felice.

Sarà dura, oggi sono tutto da ricomporre, ma la sola forza di aver detto stop mi rende fiero di me, sono ancora nella bufera per la separazione, e purtroppo in questo momento sta tirando i fuori il peggio odio verso di me, smisurato con attacchi piene di menzogne volte a minare tutto e tutti, disprezzo per sua figlia perché non è dalla sua parte e manipolazioni verso mio figlio contro di me. Sono accuse crudeli, insensate e prive di amore, non conoscono limiti. Nonostante che sia stata la mia compagna per dodici anni e la madre di mio figlio, capisci che la soluzione migliore è che sparisse totalmente: fanno terra bruciata ovunque passano.

Francesca

Ciao a tutt*, sono francesca e ho 20 anni.

Purtroppo sto passando un periodo della mia vita molto difficile da un anno a questa parte.

Nell’estate del 2021 ho conosciuto un ragazzo della mia stessa età, ci siamo trovati benissimo e all’inizio sembrava tutto rose e fiori.

Era la relazione perfetta, gelosia al punto giusto, lui mi coinvolgeva emotivamente in un modo allucinante, ero accecata dall’amore e dalla passione…così tanto che non notavo che c’era qualcosa che non andava, che lui aveva iniziato ad avere atteggiamenti e a fare cose che non era nella natura di una relazione. Per esempio mi controllava il telefono di nascosto, lui mi insultava in tutti i modi, si arrabbiava se i miei genitori non mi facevano dormire con lui, si arrabbiava se io vedevo spesso le mie amiche, quando litigavamo mi faceva delle ripicche, però io ero felice nei momenti in cui lui era “normale” e quindi il resto non contava niente.

Lui iniziava ad essere sempre più violento specialmente con le parole…fino a quando un giorno, arrivò alle mani.

Prima erano pizzicotti, poi era una spinta, poi era uno schiaffo e alla fine erano delle vere e proprie risse…in quanto io non stavo ferma, alla violenza rispondevo sempre con violenza.

Questa cosa andò avanti per mesi e mesi.

Io mi sfogavo con tutti, mi lamentavo con tutte le mie amiche di lui e loro cercavano di farmi aprire gli occhi, ma niente da fare, io avevo le bende e la convinzione che i momenti in cui eravamo facili, andasse oltre quelli in cui ci picchiavamo o lui mi insultava era l’unica cosa che avevo in testa.

Fino a dicembre del 2022, quando io non ce la facevo più a litigare tutti i giorni con i miei genitori perché ero diventata aggressiva, far passare i miei genitori dalla parte del torto quando loro ignari di tutto quello che faceva lui, si accorgevano che io stavo male e volvano solo aiutarmi; quando piangevo le notti che ero con lui gridando il nome di mia mamma per chiederle aiuto; quando mi ero accorta di aver perso tutto il mio carattere e la personalità…così riuscì per la prima volta a parlarne con un adulto, mia zia, la mia migliore amica praticamente…lei mi convinse ad andare da una psicologa e a cercare di farmi staccare da lui.

Quando io iniziai ad andare dalla mia psicologa, tutto cambiò, avevo diciamo preso un po’ di “potere” l’avevo lasciato per un mese, mentre lui mi manipolava e si prendeva gioco dei miei sentimenti.

Sono stata distante da lui per un mese, tutte le mie amiche quando facevo qualcosa di positivo mi dicevano che ero stata brava, e niente era più bello della gente che mi incoraggiava e mi diceva che ero stata brava a staccarmi sempre di più da lui.

Lui ovviamente mi cercava mi prometteva che cambiava e bum…eccomi di nuovo qui dallo stesso punto di partenza, solo con un meccanismo di vendetta, quindi con l’intento di farlo soffrire.

Ma purtroppo nonostante io adesso abbia il “potere” ancora questa persona fa parte della mia vita, dei miei giorni e io non sono affatto felice di avere un atteggiamento vendicativo, anzi vorrei solo che lui sparisse per sempre.

Perché la cosa più brutta è che io adesso ho preso consapevolezza della cosa e di che persona è, e ho una costante paura delle persone, non mi fido più di nessuno, vedo segnali di “persone malate” in qualsiasi ragazza/o che sia amico o cosa da una sera e via…e soprattutto non provo più amore.

Non vi darò consigli mi spiace, perché nonostante io abbia preso consapevolezza della cosa, ancora ne sono dipendente.

Sfogatevi sempre.

Grazie per avermi ascoltata, sono vicina a tutte le ragazze e ragazzi che hanno vissuto o che stanno vivendo la mia storia

Chiara

Ho conosciuto M. per caso in un locale da ballo, ed è sembrato un vero e proprio colpo di fulmine, tanto che ho scambiato con lui il mio n di cell, cosa che abitualmente non faccio con persone che non conosco.

Da lì è iniziato un periodo di scambio di messaggi e telefonate per qualche mese, intervallato da qualche appuntamento.

Non abitiamo vicini e questo comportava qualche difficoltà, in più vi erano ancora alcune restrizioni legate al Covid, ma dopo qualche mese ci siamo messi insieme.

Io ero al settimo cielo: dopo la separazione da mio marito ero rimasta sola con le mie figlie e non avevo avuto storie nonostante sia ancora una persona piacente, ma molto riservata e selettiva.

Con M. c’era una buona intesa a livello mentale e fisico e c’era un buon dialogo.

Ho notato però qualche sua resistenza a lasciarsi andare sentimentalmente, era sempre molto controllato in ciò che mi diceva, non ha mai usato la parola “amore”, se non una sola volta.

Dopo il primo mese e mezzo ho percepito che qualcosa non stava andando per il verso giusto, ma mi dicevo che eravamo solo agli inizi e che ci dovevamo conoscere, e così mi diceva anche lui.

Ricordo un episodio particolare: una sera, durante una festa, una persona si è avvicinata a lui, e sembrava convinta di poter trascorrere con lui la serata. Lui, un po’ in difficoltà, mi ha spiegato che questa persona si era messa in testa idee strane perchè lui l’aveva informata di questa festa. Io mi accorsi però che questa persona non sapeva della mia esistenza, perchè gli disse: “Non sapevo che tu avessi una compagna”. Tenevo molto a lui e all’epoca decisi di non dare troppo peso alla cosa, ma dopo questo e altri episodi il suo atteggiamento iniziò ad essere sempre più ambiguo e distaccato nei miei confronti...per farla breve, dopo due mesi di frequentazione mi disse che non si sentiva di proseguire con la relazione.

Soffrii molto ma accettai la sua decisione, convinta che oppormi sarebbe stato inutile, convinta anche di non sentirlo più.

Invece si fece vivo dopo una settimana, chiedendomi una telefonata, durante la quale sembrava commosso, mi parlava della distanza come la causa principale della sua decisione, mi diceva che lui avrebbe voluto una convivenza ma nella mia situazione non era possibile, mi chiedeva di mantenere almeno un legame di amicizia.

Non volendo perderlo del tutto accettai, anche perchè gli volevo bene.

Ricominciò così un periodo ( 3 mesi) di scambi quotidiani di messaggi, telefonate, ricordi, confidenze, e due serate trascorse insieme in modo amichevole ma piacevole.

Io ero sicuramente ancora innamorata, in cuor mio speravo che lui si pentisse di avermi lasciato.

Invece di punto in bianco un giorno mi telefonò per avvisarmi che stava conoscendo un’altra persona, e che per rispetto suo da quel momento avrebbe interrotto la messaggistica con me.

Soffrii molto di nuovo, ma per un paio di mesi non lo sentii più e iniziavo a rassegnarmi del tutto quando un bel giorno mi scrisse di nuovo, e poi mi telefonò, dicendomi che il rapporto con quest’altra persona era già in crisi, e che gli dispiaceva aver interrotto la comunicazione con me…specificò che parlava spesso di me con gli amici.

Così ricominciai ad illudermi, e lui ricominciò con la messaggistica frequente e le telefonate confidenziali, anche senza preavviso.

Ad ogni messaggio e ad ogni telefonata il cuore mi batteva, ma non mi chiedeva mai di tornare insieme a lui.

Dopo 3 mesi circa (gennaio di quest’anno) ho deciso di rivederlo, un pomeriggio per un caffè insieme. Mi sono resa conto immediatamente dell’effetto che ancora mi faceva, e il giorno dopo ne ho parlato con lui.

Mi ha risposto di sentirsi lusingato, di avere molta stima e rispetto per me, ma nulla di più. Però la messaggistica è continuata con le stesse modalità più o meno ad effetto: inviti a serate da trascorrere insieme (anche se in compagnia di amici), telefonate improvvise, messaggi e vocali con qualche “ti voglio molto bene”.

Ho cominciato a rendermi conto di soffrire di sbalzi d’umore: a volte euforica (se lo sentivo) poi depressa, poco concentrata sul lavoro, poco organizzata in casa, e soprattutto senza più una progettualità futura, non avevo più voglia nemmeno di programmare una vacanza, mi sentivo letteralmente bloccata e come sospesa in una continua speranza senza fine.

Finchè una sera una mia amica l’ha visto in compagnia di una donna e me l’ha detto. Dopodichè, alla prima sua telefonata, gli ho detto che mi dispiaceva molto ma mi ero resa conto di essere nuovamente troppo coinvolta e di esserci rimasta male, per cui avevo bisogno di staccarmi da lui e di non sentirlo.

Ha accettato dicendo che rispettava la mia decisione, ma ha sottolineato che era stato un equivoco e che la persona con cui era uscito non era una compagna ma solo un’amica in un momento di difficoltà che gli aveva chiesto di trascorrere una serata insieme.

Io però da quando ho preso la decisione di staccarmi mi sono sentita immediatamente sollevata e più tranquilla.

Una sera, leggendo alcuni articoli sulle difficoltà di relazione, mi è capitato di leggere qualcosa sul fenomeno del breadcrumbing di cui non avevo mai sentito parlare. Mi hanno subito colpito alcuni esempi ed aspetti di ciò che leggevo perchè rispecchiavano molto quello che io ho vissuto. Sto tutt’ora approfondendo e leggendo tutto ciò che trovo sull’argomento, un po’ perchè mi chiedo come posso essere stata così poco accorta, ma soprattutto perchè credo che conoscere meglio ciò che mi è successo mi aiuti ad uscirne definitivamente e a mantenere ferma la mia decisione, nel caso lui dovesse “tornare all’attacco”.

Ecco tutto, grazie per avermi dato la possibilità di raccontarmi

Giuseppe

Ciao Pamela, è bello trovare uno spazio in cui liberarsi e dall’altra parte avere qualcuno che legge davvero.
A volte è sufficiente anche solo l’idea di essere ascoltati.

Ho 56 anni, due figli e una moglie che sta con me da 35 anni, non sempre perfetti e con qualche segno che, senza strumenti ed esperienza, abbiamo sempre sottovalutato in termini di comunicazione e intimità. Tra noi non c’è mai stata condivisione vera, ma pensavamo fosse normale così, presi dal lavoro (insieme in ruoli distinti) e dal fatto che avevamo due caratteri diversi e magari ci si illudeva dalla compensazione.

Col tempo ci siamo ritrovati ad avere ognuno spazi propri, a condividere senza farlo davvero, solo come formalità (qualche gita la domenica, qualche passeggiata senza cose da dirci a parte pagamenti e bollette) e alla lunga io, tra i due quello più impulsivo un po’ artista e sognatore, tradisco. Siamo nel 2005 dopo 9 anni di matrimonio e 7 di fidanzamento.

Decidiamo di riprovarci, ma dopo tre sedute dalla terapeuta lei non vuole più proseguire, e andiamo avanti da soli con un periodo tutto sommato accettabile che però, poi, si è estinto tornando nel solito menàge.

Provo a chiedere le cose che mi mancano, provo a far presente che vorrei un rapporto più intenso e intimo dal punto di vista della connessione e del contatto fisico, ma questa cosa viene recepita male, sicuramente diverso da come lo manifesto, e piano piano la routine dei sabati pomeriggio sparisce anche lei, lasciando il vuoto.

Arriviamo ai 50 anni con un anno e mezzo di assoluta astinenza; io cerco di resistere e di non fare cavolate, ma al tempo stesso sento che la vita mi scorre accanto e io la sto a guardare senza assaporarla come vorrei.

Ho delle storie, poi una di queste diventa più seria (due anni).

Parlo con mia moglie senza scaricarle questo macigno addosso, dicendole che forse non ci amiamo più e che sarebbe giusto decidere insieme, con affetto e stima di chi ha condiviso una vita e due splendidi figli, quale sarebbe la strada migliore per noi. Per farlo prendo molto coraggio, perchè mi sento da una parte “sporco” e dall’altra so che glielo devo, le devo una soluzione di vita che le possa permettere di avere altre opportunità.

Ma lei non reagisce e per tre mesi fa finta di niente, ovviamente modificando in peggio quel poco di rapporto che rimaneva, che si riduce a” è pronta la cena” o “io esco”..

Dopo questi tre mesi mi dice che vorrebbe riprovarci, e quando io le rispondo che non credo che saremmo in grado visto il punto in cui ci troviamo per l’ennesima volta, scoppia in lacrime e va via di casa, rientrando dopo quasi una nottata.

A quel punto smetto di parlare e mi rassegno, non trovo la forza di insistere e strappare via “il dente”, il dolore è troppo forte ma l’amore non c’è più.

Passano altri mesi, io continuo la mia storia con l’altra donna, ma non sto bene; rientro a casa solo per brevi istanti, con mille scuse, rendendo la vita un inferno, per tutti.

Non desidero più mia moglie sessualmente, inizio a trovare mille difetti ad ogni cosa, ma lei si mostra ferma e decisa nel suo status quo di moglie, talvolta anche felice della presunta normalità.

L’altra storia” è quella che si definisce “tossica” per usare dei termini che oggi si trovano più frequentemente online.

Viene da tre tradimenti (di quelli che mi ha detto, almeno) al marito nel giro di 4 anni.

Inizio a pensare, dagli atteggiamenti che ha adottato con me sin dall’inizio e dalla permalosità quando se ne parla, che siano molti di più.

Una donna che mostra atteggiamenti immaturi, attua silenzi punitivi, mente quando deve raccontare parti importanti della sua vita (ho chiesto esplicitamente di conoscere le sue storie non dal punto di vista sessuale, ma di motivazione a tradire il marito per tre volte nel giro di 4 anni, volevo elementi di credibilità per qualcosa che si fa fatica a comprendere così come l’ha raccontata lei che quasi passa per vittima…), ritratta, cambia versioni, dico che l’ho immaginato io, che ho frainteso ecc… un disastro, oggi ad esempio sono solo perchè ha deciso di non vederci, perchè “è a terra”… sparita.

La situazione peggiora, sento tutto il corpo a pezzi, perdo interesse per tutto, persino per la musica che è stata la mia grande passione per tutta la vita.

Sto male, somatizzo fisicamente, perdo il lavoro, perdo amici e denaro.

Iniziano i pensieri suicidi, per fortuna non ho coraggio ma il fatto di accettarne la possibilità mi spaventa; è pesantissimo alzarmi al mattino, svegliarmi, vivere, pensare.

Sono bloccato dai sensi di colpa, dai rimorsi e dai ricordi di ciò che abbiamo vissuto insieme, di tutto quello che lei ha fatto per me e per la famiglia, del suo valore come persona e la sua indiscutibile generosità; tante cose bellissime, e io che non riesco più ad amarla nè a lasciarla. Nè a intravvedere una speranza di recupero, ho provato con psicologi (diversi) per capire se davvero l’amore finito è questo, se mi sta accadendo questo, ma da nessuno ho trovato una risposta.

Non so se la donna che ho frequentato è con caratteristiche narcisiste, oggi se ne parla sin troppo; di certo ha una forte componente di immaturità emotiva ed attua comportamenti disfunzionali, in cui sembra di costruire sulla sabbia…

Vedo fallimenti ovunque, vorrei sparire.

Grazie a tutte le persone che hanno contribuito a questo articolo. Testimonianze di Vittima di abuso narcisistico.

Pamela

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Dott.ssa Pamela Busonero

Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21

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1 commento

  1. Cristina

    Ciao, sono stata per 4 anni e mezzo con un narcisista manipolatore.. si è presentato come quello che capiva tutto di me,che forse già conosceva ciò che mi piaceva e ciò che odiavo, mi ha sempre capita solo guardandomi negli occhi.. poi ha iniziato ad essere geloso di tutte le persone che conoscevo e a dubitare che con le persone di sesso maschile ci fosse stata una storia sensuale, così per rassicurarlo ho iniziato ad eliminare tutte le persone della mia vita, ha iniziato a criticare il mio modo di vestire dicendo che una persona seria nn si mette i leggins perché è ovvio che invece di guardare la persona negli occhi gli si notava solo il sedere, così ho iniziato a mettere jeans e tute e maglie lunghe che coprissero il tutto. Iniziano i litigi pesanti, quelli dove ogni cosa era colpa mia, distorceva la realtà, negava davanti alle telecamere, insulti pesanti. Fino a 2 mesi fa che probabilmente il mio livello di sopportazione è esploso e ci siamo messi le mani addosso ( uno schifo), questa reazione scaturita dalla mia entrata in casa sua per chiarire una situazione, appena entrata mi sputa in faccia due volte e da lì è partito il tutto, mi ha bloccata in chiamate e messaggi e “lasciata”, per tornare dopo 2 giorni iniziando ad attaccare con stupidate. Dopo poco che avevamo fatto pace, venerdì ha deciso di iniziare una nuova litigata insinuando che ci provassi con un signore che si era seduto dietro di me con la moglie, mentre io ero di spalle a questo signore ed ero al tavolo con mio figlio e i miei genitori. Ha continuato fino a domenica con gli attacchi, finché, domenica mi ha detto che per lui sono morta e così mi ha lasciata senza una motivazione reale e bloccandomi le chiamate i messaggi e whatsapp, non mi ha dato modo di parlare con lui, è sparito così. Preciso che la nostra storia di 4 anni e mezzo è nascosta a quasi tutti, all’inizio perché c’era l’ex moglie di mezzo, poi perché sua figlia (18 anni a novembre) avrebbe dovuto saperlo dal padre che aveva una nuova compagna, solo quando lui fosse stato sicuro di me. Io ho accettato tutto questo per cosa? Per ritrovarmi ad esser stata lasciata, 3 giorni che non ci vediamo e sentiamo e io mi sento morta dentro, non ho voglia di fare nulla e non esco per paura di vederlo e perché l’ansia prende il sopravvento. Capisco tutto quello che mi ha fatto, il male subito, quello che non capisco è perché sono ancora qua a sperare che mi richiami, che mi cerchi di nuovo e mi chieda di riprendere la nostra storia.

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