Pamela Busonero, Psicologa e Psicoterapeuta

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Trauma non elaborato: Quando una Parte di Te Resta nel Passato

da | Set 5, 2024 | articoli | 0 commenti

Cos’è un trauma non elaborato

Il trauma non elaborato è una ferita invisibile, spesso relegata a un passato lontano, ma che continua a influenzare profondamente il nostro presente.

È come se una parte di noi fosse rimasta bloccata in un tempo che non c’è più, intrappolata in un’emozione che non riusciamo a comprendere né a gestire.

‘Sono arrivata in terapia perché la mia rabbia nei confronti dei miei partner era diventata davvero troppo forte. Quando mi sono resa conto che forse il problema ero io, ho deciso di chiedere aiuto alla dottoressa. La mia rabbia era fuori controllo: bastava che il fidanzato di turno dicesse qualcosa che non volevo sentire, e subito esplodevo. Le persone che avevo intorno mi dicevano che ero cattiva, e in effetti facevo cose di cui poi mi vergognavo molto.

Con il tempo ho capito che non ero cattiva, ma che stavo cercando di proteggermi dai ricordi dolorosi del passato. Ho iniziato a conoscere meglio questa parte di me che voleva difendermi a tutti i costi. Alla fine, ho compreso che il pericolo non esisteva più, e che potevo smettere di reagire in quel modo’

Questo articolo vuole esplorare come una parte di noi, quella che emerge in momenti di stress o paura, rappresenti il bambino ferito che non è mai riuscito a crescere del tutto.

Parleremo di come riconoscere queste parti di noi, il loro significato, e come, attraverso tecniche terapeutiche come l’EMDR, possiamo finalmente integrare queste parti nel nostro presente.

Il Trauma non elaborato e la Frattura Interiore

Quando si subisce un trauma, la nostra mente cerca disperatamente di proteggersi.

Col passare del tempo, cerchiamo di mettere da parte l’evento traumatico.

Possiamo dimenticarlo o convincerci di averlo superato, ma dentro di noi si forma una scissione. Una parte di noi continua a vivere la vita quotidiana, mentre l’altra rimane intrappolata nella sofferenza, agendo nell’ombra, a livello inconscio.

Questa divisione è un meccanismo di sopravvivenza.

Ma cosa succede quando queste parti rimangono separate per anni, forse per decenni?

Le ferite non guarite iniziano a sanguinare nelle nostre vite quotidiane sotto forma di rabbia incontrollabile, ansia paralizzante, o tristezza che non riusciamo a spiegare.

Queste sono le manifestazioni della parte di noi che è rimasta nel passato, bloccata nel dolore del trauma.

Cos’è l’ANP: La Parte Apparentemente Normale

L’ANP, o Parte Apparentemente Normale, è la parte di noi che funziona, che va avanti nella vita nonostante il dolore nascosto.

È la maschera che indossiamo per affrontare il mondo, per sembrare “normali” agli occhi degli altri. L’ANP gestisce le attività quotidiane, le relazioni sociali, e cerca di mantenere una parvenza di normalità.

È la parte di noi che vuole dimenticare il trauma, che cerca di spingerlo in un angolo della mente, sperando che svanisca da solo.

Tuttavia, l’ANP è spesso fragile, e quando viene messa sotto pressione, può crollare, lasciando emergere la parte ferita che ha cercato di nascondere.

Cos’è l’EP: La Parte Emotiva

L’EP, o Parte Emotiva, è quella parte di noi che è rimasta bloccata nel trauma.

È il bambino spaventato, arrabbiato, triste che non è mai riuscito a elaborare ciò che è successo.

Questa parte emerge nei momenti più inaspettati, spesso in situazioni che rievocano, anche solo vagamente, il trauma originale (trigger).

Le reazioni dell’EP sono sproporzionate rispetto alla situazione attuale, perché non risponde al presente, ma a un passato che non è mai stato risolto.

Quando l’EP prende il controllo, possiamo sperimentare esplosioni di rabbia, attacchi di panico, o una tristezza profonda che sembra non avere una causa apparente.

Quando il Passato Prende il Controllo

Immagina di trovarti in una situazione che provoca una reazione sproporzionata: un litigio banale con un partner, un rimprovero al lavoro, o un evento stressante come il traffico.

All’improvviso, la tua reazione è molto più intensa di quanto dovrebbe essere: ti senti travolto da un’ondata di rabbia, paura o tristezza che non riesci a spiegare.

Questo è un chiaro segno che l’EP è emersa. Non stai rispondendo al presente, ma al passato, a un evento traumatico che ha lasciato una ferita aperta.

Il trauma intrappolato in te cerca disperatamente di proteggerti, ma lo fa con gli strumenti che aveva a disposizione quando si è verificato il trauma, che spesso sono poco efficaci e controproducenti nel presente.

‘A volte mi sento come una bambina impaurita….’

Il Trauma e le Sue Manifestazioni Nella Vita Adulta

Da adulti, cerchiamo spesso di razionalizzare le nostre reazioni, di capire perché ci comportiamo in un certo modo.

Ma quando il trauma non è stato risolto, le nostre reazioni sono governate dall’EP, dalla parte ferita di noi stessi.

Questo può portare a comportamenti autodistruttivi, relazioni difficili, e una costante sensazione di non avere il controllo delle proprie emozioni. Queste manifestazioni sono un grido di aiuto da parte della nostra EP, che ci sta dicendo che c’è una parte di noi che ha bisogno di essere ascoltata e guarita.

Riconoscere l’EP: Un Primo Passo Verso la Guarigione

Il primo passo per guarire è riconoscere l’esistenza dell’EP, quella parte emotiva che emerge in modo incontrollato.

Questo richiede una grande dose di autoconsapevolezza e di compassione verso se stessi.

Non è facile ammettere che una parte di noi è ancora bloccata nel passato, ma è un passaggio fondamentale per iniziare il processo di integrazione.

Riconoscere l’EP significa anche imparare a distinguere quando è questa parte a prendere il controllo delle nostre reazioni, e non la nostra parte “adulta”.

Questo ci permette di fermarci, di riflettere, e di rispondere in modo più consapevole alle situazioni che ci troviamo ad affrontare.

Il Valore dell’EMDR: Portare il Passato nel Presente

L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica terapeutica particolarmente efficace nel trattare i traumi.

Attraverso un processo di stimolazione bilaterale (spesso eseguito con movimenti oculari), l’EMDR aiuta a rielaborare il trauma non elaborato, permettendo alla mente di integrare questi ricordi in modo più sano e funzionale.

In sostanza, l’EMDR aiuta a portare la parte di noi che è rimasta bloccata nel passato nel presente, permettendoci di rispondere alle situazioni attuali con la nostra parte adulta, e non con la parte ferita.

Caso Clinico: La Storia di A.

A. è una donna di 35 anni che ha vissuto un’infanzia segnata da abusi emotivi.

Crescendo, ha sviluppato una personalità forte e indipendente, un lavoro con molte responsabilità, ma sotto la superficie, si nascondeva una grande vulnerabilità.

Ogni volta che si trovava in una situazione di conflitto, reagiva con una rabbia esplosiva, che la lasciava spesso con un senso di colpa e di vergogna.

Durante le sedute di terapia, è emerso che queste esplosioni erano la manifestazione della sua EP, quella parte di lei che era rimasta bloccata nel passato, intrappolata nella rabbia e nella paura che provava da bambina.

Attraverso l’EMDR, Anna ha iniziato a rielaborare i ricordi traumatici della sua infanzia, permettendo alla sua EP di integrarsi con la sua parte adulta.

Questo le ha consentito di sviluppare una maggiore consapevolezza delle sue emozioni e di rispondere in modo più equilibrato alle situazioni di conflitto.

Un Viaggio Verso l’Integrazione

Il trauma ci lascia spesso con una parte di noi bloccata nel passato, intrappolata in emozioni che non riusciamo a gestire.

Questa parte emerge nelle situazioni di stress, portandoci a reazioni sproporzionate e spesso autodistruttive.

Riconoscere questa parte, capirne l’origine, e imparare a integrarla nel presente è un processo fondamentale per la nostra guarigione.

L’EMDR è uno strumento potente che ci permette di rielaborare i traumi e di riportare alla luce quella parte di noi che è rimasta nel buio per troppo tempo.

 

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Dott.ssa Pamela Busonero

Psicologa Psicoterapeuta, riceve a Firenze in Piazza Indipendenza 21

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